Nuova formula digitale e giuria eccellente per la decima edizione del concorso DIVA 2020, il contest dedicato al design industriale per l’esposizione di marca e per il retail.
Svoltosi on line il 17 e il 18 Novembre scorsi nell’ambito della piattaforma digitale Viscom Hyper Reality, fiera digitale della comunicazione visiva a tutti gli effetti, il concorso ha passato in rassegna 12 progetti, grazie a una giuria composta da primari rappresentanti dell’industria e della distribuzione di beni consumo, per lo più marketing manager di brand e insegne specializzati nella comunicazione sul punto di vendita. Oltre alla Presidente della Giuria Cristiana Sormani di Bayer hanno composto la commissione di valutazione: Simone Mangiarotti di Adidas, Alberto Petroni di Kenwood JVC, Giulia Castelli di Aldo Coppola, ed Emanuele Giannini di Bullfrog (Gruppo Percassi). A supporto di questo gruppo di esperti un sesto giurato, ossia Federica Brumen, di COMIECO (Consorzio Nazionale per il Riciclo degli imbllaggi a base cellulosica – Carta e del Cartone) che ha dato il suo contributo alla formazione del giudizio di sostenibilità dei materiali cartotecnici in concorso. La competizione ha visto i concorrenti sfidarsi per arrivare all’attribuzione di 4 riconoscimenti in altrettante categorie di gara: Display durevole e Display Non durevole, Digital Signage e appunto Soluzione Sostenibile.
Come da formula ognuno dei rappresentanti delle aziende partecipanti ha potuto spiegare direttamente alla giuria le caratteristiche del proprio materiale espositivo, quest’anno attraverso la formula della videoconferenza poiché, vista l’emergenza internazionale da pandemia, non è stato possibile allestire la consueta esposizione all’interno dei padiglioni di Fieramilano RHO che ospitano di solito la fiera Viscom Italia. Di seguito le soluzioni premiate, premettendo che il riconoscimento al display “durevole sostenibile” non è stato assegnato poiché alcuna soluzione è stata ritenuta idonea dalla giuria in questo senso.
Beauty Hub è la dimostrazione pratica del fatto che il miglior progetto nasce dalla corretta impostazione/comprensione del briefieng. In questo caso il cliente Unilever ha esposto in modo chiaro, a Eurodisplay, l’esigenza di poter disporre di tool modulari in relazione alle location del mondo professional, in ogni caso per apparire ogni volta con brand differenti. Un espositore che si presta al cosiddetto meccanismo del brand a ombrello o family brand per cui il main brand, in questo caso Unilever, può decidere di esibire contemporaneamente i marchi del suo portafoglio, ben circoscritti nell’ambito di un’unica struttura in grado di raggrupparli e nel contempo di preservarne l’unicità. La clusterizzazione dei singoli tool ha consentito a Unilever di essere presente con la stessa immagine coordinata sia nelle piccole che nelle grandi superfici. Questa configurazione per moduli ha consentito di ospitare una vasta gamma di item con il massimo grado di valorizzazione delle guideline identificative di ogni merceologia. Essendo modulare, il materiale può assumere forme differenti per adattarsi allo spazio a disposizione e con configurazioni e stili diversi, secondo il contesto e le esigenze espositive. Può quindi stazionare facilmente tra i reparti per la cura della persona della GDO così come in farmacie o profumerie, grandi magazzini o saloni di bellezzza come nel caso di BeautyHub.
LA MOTIVAZIONE DEL RICONOSCIMENTO
Un vero e proprio elemento di arredo modulare e dal design accattivante e funzionale, ha spiegato la giuria per motivare l’attribuzione del primo premio nella categoria durevole del concorso.
LA MOTIVAZIONE DEL RICONOSCIMENTO
Immediatezza e forte impatto visivo uniti a tecnologie di progettazione evolute.
LA MOTIVAZIONE DELLA GIURIA
Oltre che per il forte impatto visivo sull’attenzione dell’avventore, la giuria ha voluto premiare il display Tokinomo per l’alta capacità di engagement e analyisis (misurazione delle performance e delle interazioni con il cliente).
È questo il caso in cui il progettista in fase di ideazione si è conformato alle logiche di design for recycling pensando dunque al cosiddetto “fine vita” del prodotto, con lo scopo di renderlo facilmente smaltibile, o meglio riciclabile, alla luce la sua qualità monomaterica: infatti non presenta additivi se non l’inchiostro a base acqua utilizzato per la creazione delle grafiche. In questo senso ricordiamo che il cartone non inquinato può essere riciclato sino a sette volte.
In ogni caso la tenuta di ogni ripiano di questo display arriva fino 30 kg.
LA MOTIVAZIONE DEL RICONOSCIMENTO
Un espositore brevettato, monomateriale e automontante con ottimizzazione della comunicazione di servizio anche in merito al fine vita del display. Le istruzioni di montaggio e smaltimento sono stampate sulla sua superficie)