Tutto converge con Samsung e il watermark

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Antonio_BosioCome se fosse un totem multimediale la Smart TV porta brand e servizi direttamente a casa. Con tablet e Sathphone si sono allargato i confini del punto di vendita. Ne parla il Antonio Bosio di Samsung.

Secondo una brochure diffusa recentemente da Samsung, sono circa 20 milioni i dispositivi della casa coreana nelle mani degli italiani. All’incirca 16 milioni sono Smarthphone, 2 milioni Tablet e altri 2 milioni Smart TV connesse. Come spiega il Product and Solutions Director Antonio Bosio Product & Solutions Director di Samsung Electronics Italia:

POTENZIAMENTO«Conoscendo la possibilità di connettere e combinare questi device e assumendo che, l’80% di quelli che posseggono uno smathphone Samsung  lo consulta mentre e in store, è facilmente intuibile che, combinando la tecnologia con i servizi, si stia andando sempre  di più verso un modello B2B2C». Ergo, tutto si risolve nel termine convergenza, ossia nella crescente commistione tra l’ambiente del punto di vendita e la sfera privata del consumatore interessato. Già da tempo molti studiosi dei consumi hanno individuato due nuovi comportamenti d’acquisto emersi con l’avvento di quello nemmeno 10 anni fa veniva definito il web 2.0. Il primo è lo showrooming secondo cui il consumatore si reca in store per testare il prodotto con la finalità di acquistarlo in internet dove i prezzi sono più contenuti. Il secondo comportamento è il click and mortar che induce il consumatore a recarsi in store dal momento che riceve in internet uno sconto per l’acquisto di un prodotto. Con la –tutto sommato- recente diffusione di SmartTV si è ormai configurato un terzo scenario che non solo vede i televisori connessi al web, ma li identifica come contenitore di servizi interattivi mediante shell e applicazioni. Un corredo che permette per esempio di connettersi via SmartTV a uno sportello bancario o a un’agenzia viaggi, laddove un brand come Unicredit abbia avuto la lungimiranza di credere in questi nuovi sistemi intraprendendo appunto la via in questione. Una convergenza che si completa con le app scaricabili su tablet e cellulare che possono interagire con quelle in dotazione con la SmartTV.

MAPPA OGGETTIMa non è tutto. Continua Bosio:

«Intervistando i nostri utenti finali è emerso che il 70% di loro utilizza il tablet mentre guarda la tv informandosi in tempo reale sugli elementi del programma in corso». In più forse non tutti sanno che la tecnologia permette già da tempo una sincronizzazione automatica tra i vari dispositivi menzionati sinora. Questo grazie al digital watermark (letteralmente filigrana digitale) una traccia sonora, impercettibile dall’orecchio umano (infrasuoni e ultrasuoni), attraverso cui tali dispositivi comunicano tra di loro:

«Come si dice in gergo –spiega Bosio- in questo modo si “triggerano” pagine di pubblicità sul tablet mentre guardiamo la tv». Tradotto per i non addetti la filigrana digitale è presente, per esempio, in un messaggio pubblicitario che quando viene mandato in onda è immediatamente percepito dai tablet e dagli smartphone all’interno dei quali viene lanciato un POP UP pubblicitario automatico e inerente  o coerente con il messaggio appena trasmesso in TV.

Premesso che esistono anche watermark visivi, le stesse operazioni di watermarking sono praticabili dai totem in store (molti sono quelli prodotti da Samsung). Se per le aziende queste tecnologie aprono le porte alle più fantasiose operazioni di couponing, non sono da trascurare le logiche di utilità civica e di servizio al cittadino (pagamento utenze, disbrigo di pratiche burocratiche eccetera). Tanto più che tutti i device sono ormai georeferenziati, quindi con i dovuti accorgimenti possono guidare il consumatore all’interno del suo ambiente con un maggior “carico di informazioni” relative ai servizi. Al di la del watermark gli stessi risultati si possono conseguire con la connessione bluetooth. Ed è bene sottolineare  che i nuovi standard legati a questa tecnologia per il trasferimento dati denominata Bluetooth Energy, sono presenti sugli ultimi modelli di smartphone e ne consentono l’attivazione dall’esterno senza che sia necessaria alcuna azione del possessore dell’apparecchio.

È se il confine tra BtoC e BtoB si è ridotto, migliorabile può essere anche la gestione di qualsivoglia segmento professionale con modelli e applicativi per SmartTV ancora più open source e facilmente adattabili  al mondo del business di cui abbiamo parlato fin a questo momento.

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