Andrea Tempesta
Da una cassetta in cartone normalmente utilizzata per il pooling dei reparti ortofrutticoli della grande distribuzione organizzata è nato ICO POP Pallet. È stato sufficiente capovolgerla (facile, ma non banale pensarci) per dedurne una nuova funzione ossia quella del pallet per l’appoggio dei display sempre in GDO. In effetti un espositore che viaggi senza una base non esiste. E comunemente le basi, salvo rarissimi casi, non offrono contemporaneamente tutti i vantaggi del POP Pallet. L’essenza in cartone per esempio scongiura i problemi dovuti all’umidità e agli urti: non si destruttura e non si frantuma. Se correttamente stampato con inchiostri base acqua diventa al 100% riciclabile: un valore intrinseco in questo caso fondato in quanto ICO, il produttore di POP Pallet, è tra le pochissime compagini italiane dotate di un macchinario per la stampa industriale HP 500 a base acqua. Emerge poi il valore della assemblabilità e disassemblabilità dei moduli impilabili dell’espositore con un semplice incastro cartotecnico. I piedini separabili in plastica ne accentuano la resistenza collaudata fino a 999kg. Infine, gli optional della dotazione RFID, che come da esigenza della moderna logistica e dell’IoT, rendono POP Pallet connesso e tracciabile. Da un’idea del progettista Andrea Tempesta oggi POP pallet è Italian patent pending. Al concorso DIVA, Pop Pallet si è piazzato al terzo posto nella categoria Nuove proposte.
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