Elementaria 2020: sei idee di design per esporre nel fashion

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Quest’anno in forma digitale la mostra Elementaria 2020 ha presentato sei prototipi di display design e shopfitting frutto della ricerca, del valore estetico e di soluzioni sostenibili. Obbiettivo e tema di questa sesta edizione: conferire qualità all’esposizione di prodotto nel fashion retail attraverso l’impiego di materie prime adeguate al segmento. La sesta edizione organizzata dalla rivista Display Italia e per ora presentata on line all’interno dellla piattaforma digitale Viscom Hyper Reality a causa dell’emergenza pandemica, ritornerà in primavera-estate (salvo ricadute) per riproporre dal vivo le soluzioni di expo design progettate da designer e architetti partecipanti all’iniziativa, ossia: Massimo Farinatti, Giorgio Gurioli, Gianluigi Landoni Marco Maggioni, Maurizio Milan, Giovanni Pierantoni. Il Briefing come di consueto è stato affidato a un grande player di mercato, quest’anno Bulfrog Womo del Gruppo Percassi. A questo proposito, per andare incontro all’esigenza di sostenibilità insita nel tema della mostra, i designer hanno orientato la loro modalità di progettazione sulla filosofia del Design for Recycling, quindi a favore di soluzioni in cui sia previsto il ‘fine’ vita dell’opera. In ossequio alla prima regola di questa linea progettuale per la creazione di ogni soluzione espositive ideata è stato utilizzato un unico materiale, in modo da non determinare complicazioni o necessità di differenziazione nell’eventualità di uno smaltimento delle stesse Per lo più i designer coinvolti hanno impiegato plastiche dupporti provenienti da materie prime riciclate e, comunque totalmente riciclabili, chimicamente o meccanicamente. La scelta è dunque ricaduta su: SAN, lo stirenico di Versalis (Gruppo Eni) distribuito da Geplast; Vivak (PETG prodotto da Exolon e distribuito da Apa Group); IPrinto (PP prodotto e distribuito d IPGraphics); GreenCast (PMMA 100% da polimero riciclato prodotto da Madreperla); e sul PMMA di Materics Glass; e poi ancora sul famoso DIBOND, la lastra in alluminio di 3A Composite presentata dal distributore Gruppo Sogimi. A realizzare i prototipi sono state chiamati sei trasformatori: Acrilway, BHP, Litoart, Vesta, Wood Line di rifermento in italia per lo Shop Fitting e il Display Design. Tra gli sponsor dell’iniziativa anche HP Italy che ha promosso le stampanti HP della serie R, macchinari in grado di decorare con inchiostri a base acqua innumerevoli supporti materici.
La settima edizione è stata programmata per svolgersi in presenza dal 30 settembre e 1-2 ottobre 2021 sempre all’interno di Viscom Italia.

TACCASÙ COAT HANGERS

 
Maurizo Milani
Il graphic designer Maurizio Milani (foto  dx), in occasione di Elementaria ha dato vita a Taccasù, il sistema per l’appenderia il cui nome in milanese significa appunto appendi! Quest’accessorio per l’esposizione in store e in vetrina è stato realizzato da Acrilway con lastre Green Cast in PMMA da polimero 100% riciclato prodotte da Madreperla: «Il progetto di Maurizio Milani per Elementaria prende ispirazione dai vecchi utilizzati curvilinee per disegni tecnici.
soprattutto legati alla moda -spiega Gaia Missiroli di Madreperla-, prendendo ispirazione dalla filosofia di Bruno Munari che esortava le persone e i propri figli a vedere gli oggetti sotto una nuova luce, con nuovi tipi di utilizzo. In questo senso il curvilinee è stato ripreso e interpretato in tema fashion come espositore per vestiti e accessori, cappelli e cravatte». Se caratterizzato da maggiori dimensioni Taccasù può diventare una griglia espositiva per funzionare da base, da top o da quinta di un sistema scenografico più complesso. Per quanto concerne il materiale costitutivo, cioè il Greencast viene proposto sotto forma di lastre colate e, per la sua variegata qualità estetica è particolarmente adatto per il canale del luxury. Disponibile dal 2012 in innumerevoli colori e finiture, sta aumentando sia per colori che in specialty, con effetti metallici, glitteratii e polar light. In più queste lastra effettivamente sostenibili ridonano fiducia nel prodotto plastico, sempre denigrato e bistrattato in termini ambientali, in questi ultimi anni. E con tanto di certificazione ISO 9001.
progetto depositato ADI R.P. 3513

PRISM DISPLAY KIT

Giovanni PIERANTONI designerÈ una curiosa osservazione della natura che ha ispirato il progetto Prism di Giovanni Pierantoni (nella foto). E più precisamente uno studio focalizzato dei prismi, che si formano naturalmente da minerali quali i quarzi, le ametiste, le piriti e altre pietre dure. Se ne osserviamo le formazioni ci accorgiamo con stupore che le geometrie di cui sono composti risultano sempre uguali e ricorsive, ma al contempo tutte diverse. Alchimie chimiche e regole ferree come le successioni matematiche.

ne consentono la perfetta realizzazione. Gli stessi effetti si riscontrano osservando il display Prism. Il suo scopo è sempre sorprendere, per incuriosire il potenziale cliente con i suoi elementi, assai simili tra loro ma sempre diversi. I piani di appoggio colorati e, funzionali alla presentazione dei prodotti, sembrano fluttuare sorretti dai piedistalli trasparenti e quasi invisibili se osservati da alcune angolazioni.Sono questi gli esiti estetici del PETG di Exolon, il VIVAK, che modellato dal trasformatore Wood line ha comportato la realizzazione in concreto delle idee del progettista: la perfetta trasparenza delle lastre piegate contrapposta alla vividezza dei colori per la creazione di un’insospettabile armonia. Con “Prism” si determina, insomma, la volontà di Giovanni Pierantoni, quella di progettare un display fortemente caratterizzato che, in base alle necessità del cliente, possa essere usato, in differenti configurazioni. Proprio come i minerali, che hanno una ripetitività modulare, anche “Prism” può essere concepito in differenti composizioni, dalla versione completa di quattro elementi, fino al singolo elemento. Le varie basi trasparenti consentono molteplici e sempre nuove scenografie, questo proprio per aiutare l’utilizzatore a esporre i suoi prodotti con nuovi focus attenzionali sulle vetrine. Da segnalare che Vivak era già correntemente utilizzato in promozioni specifiche per il mass market, ma in questa nuova veste è stata ampliata la destinazione d’uso ad appannaggio di operazioni di alto posizionamento. E con un supporto veramente conveniente e, alla stregua di una bottiglia di plastica in PET, riciclabile al 100%. Al pari dei gioielli gli elementi di Prism creano stupore. Alla stessa maniera di quando, da bambini, più facilmente ci si incantava nell’ammirare piccoli e luccicanti cristalli.
progetto depositato ADI R.P. 3513

Pop Up Shelving Totem

 Pop Up Display
Nel processo di creazione del display Pop UP, Marco Maggioni (foto sx)ha ricavato un oggetto tridimensionale da un foglio a due superfici. Proprio come accade con i libri animati, quelli nei quali il lettore, sfogliandone le pagine, muove meccanismi cartotecnici i quali, grazie a pieghe e tagli appositamente praticati dai suoi creatori, determinano l’esplosione e la fuoriuscita di vere e proprie forme. Il Pop Up come ha spiegato il designer è anche quel termine inglese che nel linguaggio digitale rappresenta quelle finestre che spuntano durante la navigazione in internet. Ebbene, entrambi i processi appena descritti, il primo meccanico, il secondo digitale, sono stati di ispirazione per la creazione dell’elemento totemico nato dall’impiego della lastra di Dibond® fornita da Gruppo Sogimi. Il composito in questione, costituito da un sandwich fronte/retro di alluminio, con anima di polietilene, è stato lavorato applicando una semplice fresatura a controllo numerico per ottenere la figura esplosa immaginata dal designer. Innumerevoli le possibilità di colorazione. Tramite stampa digitale, per esempio è possibile ottenere quella varietà di gamme necessaria a soddisfare le esigenze arredative ed espositive del fashion retail, destinazione elettiva dettata dal briefing della mostra Elementaria 2020. Nello specifico, per ottenere il totem la lastra viene in un primo momento intagliata con sistemi CNC, in base alle diverse possibilità di disegno per poi sagomare le aree che diverranno parte strutturale. Un secondo disegno è quindi ricavato dall’incisione per determinare le aree di piegatura. Ripiani e parti laterali, una volta piegati verso il basso, formano una solida struttura autoportante. Poiché alcun componente è stato separato dalla lastra originale, il totem Pop Up è di fatto un elemento monolitico ricavato da un unico foglio di Dibond. Tra l’altro può esser facilmente trasportato piatto e poi ‘montato’ facilmente in loco con notevole riduzione degli ingombri di trasporto tipici di altre soluzioni. Dal punto di vista estetico offre una precisa identità con linee organiche e anticonformiste, ma senza che sia trascurata la praticità espositiva. progetto depositato ADI R.P. 3513

INK EXPO SOLUTION

Giorgio GurioliUn segno: la doppia Elle, elementi gemelli che si compenetrano e si sostengono a vicenda. Così il designer Giorgio Gurioli (foto) spiega la sua creazione di design espositivo denominata INK. E cosa non è in letteratura, un segno, se non il rapporto tra un significato essenziale e la sua stessa espressione materiale? E anche in biologia ricorrono due elementi l’RNA e il DNA, che si intersecano per formare la proteina. Una logica duale che come spiega lo stesso Gurioli ha uno specifico obiettivo: “Mi interessano l’ortogonalità e la trasparenza, la creazione di una griglia spaziale con elementi centrifughi e scacchiere mutevoli nelle trasparenze. Mi interessa la luce che scorre dentro a questi steli, per accumularsi.
nelle pieghe e nelle incisioni”. La spiegazione introduce tra l’altro un secondo aspetto, il tema dell’illuminazione,quale fase tecnica e scenografica dell’esposizione, dove appunto l’elemento luce si propaga attraverso e lungo la lastra di Kostil B. È questo un polimero stirenico (lo Stirene-Acrilonitrile), versatile per quanto riguarda le possibilità di lavorazione e che, senza rischi per la salute, può andare a contatto con gli alimenti. L’eleganza è senz’altro una caratteristica saliente di INK il cui pregio sarà la sua evidente discretezza a favore dell’esaltazione del prodotto da esporre. Non a caso il progettista lo definisce: “Un anti-espositore, ospita poche cose, suggerisce pausa, silenzio, calibrazione dello sguardo, il non accumulo e una visione meditata”. Quel che ci vuole nel campo del lusso verrebbe da dire, laddove sotto il profilo merceologico è richiesto un assortimento più qualitativo che quantitativo e all’insegna dell’esclusività. Resta da sottolineare il concetto di griglia spaziale. La composizione dell’assortimento fonda la sua essenza sulla scomposizione, come nei quadri di Picasso dove la figura viene appunto disassemblata pur restando riconducibile a una visione di insieme, in questo caso, non necessariamente con un’attinenza alla figura originaria, essendo un’operazione da decidere in fase di ideazione della scenografia. progetto depositato ADI R.P. 3513

Pink Persuasion Totem

Gianluigi Landoni Architet
Forme pure e semplici che si potessero differenziare dalle configurazioni complesse degli ambienti che solitamente lo circondano. La ricerca dell’essenziale ha caratterizzato la progettazione di Gianluigi Landoni (foto sopra) finalizzata alla creazione di Persuasive Pink, l’arredo espositivo pensato per contestualizzare in store gli assortimenti di marca del settore cosmetica. In particolare nell’ambito della profumeria e con pattern figurativi che determinano una percezione di alto
posizionamento. Obiettivo della progettazione era poi attrarre l’attenzione della clientela, per conferire al prodotto un’accezione persuasiva, rendendo affascinante il momento dell’acquisto, attraverso specifiche scelte materiche e illuminotecniche. L’arredo ha forma parallelepipeda e al suo interno sono state sottratte alcune porzioni, anch’esse di forma regolare, così garantendo la funzione di ripiano per l’esposizione del prodotto.La struttura dunque non muta ed eventuali fragranze in esposizione risulterebbero incorniciate in maniera intuitiva ed elegante. Il totem è costituito da pannelli di PMMA di Materics Glass realizzati con una filosofia green di materiale di riuso, con un basso impatto ambientale, sostenibile e innovativo grazie all’utilizzo di nuovi ingredienti derivati da fonti naturali per rendere il monomero più resistente e durevole. Il progetto originale prevedeva pannelli sovrapposti in vetro acrilico colorato con toni del rosa che richiamano i colori delle fragranze floreali. Per la superficie esterna il progettista ha indicato il vetro acrilico opalino bianco. Gli incavi che costituiscono i ripiani sono realizzati in vetro acrilico colorato pieno, anch’essi con cromatismi che riprendono i toni del rosa.  Alla base dell’arredo è inserita una fonte luminosa che illuminerà tutto il totem, dal basso verso l’alto, facendo risaltare l’espositore nell’ambiente in cui verrà posizionato. Questa tipologia di illuminazione farà anche risaltare la colorazione dei pannelli che andranno sfumandosi dal basso verso l’alto. Le summenzionate lavorazioni sono state effettuate dal trasformatore BHP. progetto depositato ADI R.P. 3513
Nel particolare a dx, il pannello iprinto nelle versioni: ondulato (corrugato) e doppia bolla (alveolare). Il titolo e il concept richiamano il libro a Barbarian day, una storia di surf del premio Pulitzer William Finnegan

A GOOD SWELL SHELF DISPLAY

massimo farinattiL’elemento che caratterizza A Good Swell, l’arredo espositivo per il retail destinato al mondo fashion progettato da Massimo Farinatti, (qui a dx) è la parte verticale di fondo che gonfiandosi come un’onda esprime tutta la potenzialità dei fogli IPrinto stampati digitalmente con un motivo tropicale su entrambi i lati, uno liscio e uno corrugato. Evidente è il richiamo concettuale alla natura. «Con Good Sweel - spiega Farinatti – ho immaginato un mondo fantastico, colorato in maniera visionaria, come un giardino tropicale dove poter esporre nuovi oggetti» Più volte in lizza per l compasso d’oro nella sua carriera Farinatti ha sviluppato le sue idee attualizzando e riproponendo nuove chiavi di lettura degli stili proposti suo maestro di design industriale Marco Zanuso. Per A Good Sweel sono stati impiegati iprintoWAVE e iprintoTWIN, due nuove soluzioni planari in polipropilene riciclato e interamente riciclabile di IP Grapics: si tratta rispettivamente di lastre alveolari, sia rigide (con strutture a bolle anche doppie) che flessibili (con struttura a onde) studiate per la progettazione di display e soluzioni per la comunicazione visiva con necessità di durevolezza e sostenibilità. Iprinto è infatti riciclabile al 100% anche in forma di sfrido. Tra l’altro è resistente all’acqua e alla ruggine, ai graffi, agli urti, ai solventi chimici; il che lo rende adatto anche ad applicazioni outdoor.
progetto depositato ADI R.P. 3513
Marco Oltrona Visconti
Marco Oltrona Visconti
Giornalista Professionista
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