Display design sostenibile: i capisaldi di Sarno

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“La crisi del retail parte da lontano, 8500 negozi chiusi negli USA nel 2017, con un ulteriore calo dovuto agli anni della pandemia – spiega Cristian Paravano, General Manager di Sarno Display (Gatto Astucci) – con i grandi marketplace (Amazon, Alibaba, Walmart) diventati particolarmente voraci e competitivi”. Il profilo dell’economia retail va quindi a ridisegnarsi e i retailer tradizionali devono aumentare l’esperienza sul punto vendita, sempre più piccolo e capillare, con inventari precisi e puntuali. Il POP e il Display Design nel punto vendita dovrà essere in grado di raccogliere sempre più dati, in un’ottica di canali integrati e un’esperienza d’acquisto ancora più fluida. E la sostenibilità? Sempre più centrale, ma solo se misurabile (LCA – Life Cycle Assessment), deve esserci un’applicazione che sappia dimostrare un ritorno a livello di numeri per la circolarità e l’ambiente. In quest’ottica “L’Rfid diventa un elemento dirompente sulla supply chain – sottolinea Paravano – sia per migliorare le scorte che per ridurre lo spreco sul punto vendita e, nondimeno perfezionare l’efficienza delle attività produttive. Sostenibilità e tecnologia vanno di pari passo”. Le aziende che supportano la sostenibilità innovativa sono quelle che performano meglio. I tag Rfid combinati con display e mobili espositivi possono infatti restituire tanto in termini di logistica e di interazione con il cliente. E ancor di più se si guarda alle funzioni di tracciabilità rispetto al recupero e allo smaltimento delle materie prime di prodotti e materiali di comunicazione giunti a fine vita.

Marco Oltrona Visconti
Marco Oltrona Visconti
Giornalista Professionista
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