Miroglio, store design sostenibile e omincanale – videointervista

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I dati dei primi sei mesi del 2022, secondo il report sul Sistema Moda Mondo realizzato dall’Area Studi Mediobanca, per i principali player mondiali del fashion hanno visto un incremento del giro d’affari del 15%. A trainare sono il mercato europeo (+24%) e quello americano (+19%), l’Asia invece fatica a tenere il passo (+3%). Fondamentale in questo scenario un approccio sempre più consapevole rispetto ai temi della sostenibilità e della tecnologia.
In Italia si distingue per l’attenzione a questi aspetti, ancor più centrali nel contesto fast fashion, il Gruppo Miroglio, una delle aziende di settore più tecnologiche sul nonstro territorio. Il gruppo vanta quasi 1000 store in 20 Paesi a marchio: Oltre, Motivi, Elena Mirò, Fiorella Rubino, Luisa Viola e Diana Gallesi. I marchi Ipekyol, Twist e Machka sono gestiti in partenership con il Gruppo Ayaydin. Da oltre un decennio ha avviato uno svilippo di digitalizzazione dei processi aziendali in logica di omnicanalità e una maggiore attenzione a smaltimento e circolarità delle materie prime impiegate per corredare l’immagine negli store. Di seguito Luca Righi Head of Visual Merchandising & Store di Image,
Motivi & Oltre (Gruppo Miroglio)  sintetizza la strategia  rispetto ai due aspetti: Siamo arrivati in una situazione in cui “non esiste più alcuna differenza tra il fisico e il digitale. L’esperienza di un brand oggi avviene su molti e differenti touch point, i social, canali e-commerce, il punto vendita, l’importante è riuscire a comunicare un messaggio coerente, come fossero vasi comunicanti tra loro. Ricordiamo Miroglio he è stata una delle prime aziende i taliane a proporre alle sue clienti la possibilità di acquistare in live streaming. “Dunque – prosegue – arredo, visual e comunicazione visiva del negozio vanno concepite come discipline e ora è necessario che rispondano a una serie di requisiti per affrontare anche un nuovo tipo di ‘messa in onda'”, oltre che la già praticatissima via dei social. In merito alla sostenibilità dice Righi: “La necesssità di rendere la filiera sostenibile anche in termini produttivi è sempre maggiore. […] Nell’arredo retail attualmente c’è sempre un compromesso tra la qualità e la sostenibilità. La quantità di materiali utilizzati per aggiornare i nostri store è immensa – le vetrine per esempio vengono aggiornateogni 15 giorni – per cui richiediamo ai nostri fornitori di instarare processi in cui le materie prime utilizzate siano sempre più circolari”.
Marco Oltrona Visconti
Marco Oltrona Visconti
Giornalista Professionista
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