Inout, aluminium-design metafisico

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Partendo dal concetto di prossemica, il prototipo di display per l’esposizione instore denominato Inout, è nato dall’idea del progettista Cristian Visentin ed è stato realizzato in seno alla collabnorazione tra Tekspan (Gruppo Sogimi) e ptretail (Pac Team). Inout è costituito da un parallelepipedo che sui quattro lati presenta porte ad arco attraverso le quali si può accedere. Sui montanti sono presenti alcuni ripiani adatti all’esposizione di prodotto. Secondo lo studio effettuato da Cristian Visentin sulla prossemica (tematica della mostra Elementaria 2023), l’impatto comunicativo degli oggetti esposti può cambiare quando esso viene osservato da vicino, quindi all’interno dello spazio circoscritto da Inout, diversamente da quanto si vede, o meglio percepisce, alla luce esterna. Tutta la struttura è realizzata utilizzando pannelli compositi in alluminio DIBOND di 3A Composite, che rendono l’oggetto espositivo leggero, rigido, forte ed esteticamente affascinante. Il famoso supporto in alluminio è distribuito da Tekspan che insieme a ptretail ha ingegnerizzato il progetto in opera, entrambi dimostrando una vera expertise nella lavorazione di questo tipo di supporti. Nello specifico ptretail  ha curato la trasformazione del progetto in opera.
Si rivolge a un elemento tipico della pittura metafisica l’opera di Cristian Visentin. La metafisica è quanto di più originale e made in Italy l’arte Italiana generò nel 1914 con il consenso, nientemeno che dell’Apollinaire al cospetto delle opere di De Chirico. Inout è quindi il componente di uno spazio scenico quasi teatrale nel quale il fruitore non può fare a meno di entrare per colmare un vuoto. La dinamica prossemica alla base del briefing della mostra è dunque conseguita. A determinare questo desiderio è la presenza di quattro accessi ad arco che convergono in un’unica intersezione, il centro dell’opera.
Il progetto Inout è depositato presso il registro ADI con il protocollo RP 3769 ed è stato presentato alla mostra Elementaria 2023 (tutti i diritti riservati)
Il simbolismo della pittura metafisica non dava punti di riferimento per un’esperienza visiva versata all’estraniazione dell’individuo dall’ambiente. Un vacuum emozionale creato ad arte in cui gli unici protagonisti dalla forma umanoide erano statue e manichini senza un volto e dall’identità mai ben definita. Fatti salvi i riferimenti figurativi alla metafisica di De Chirico, dentro Inout di Visentin, il fruitore si può invece ritrovare vivendo un ‘esperienza di inclusione, anziché di estraniazione. Lo stesso varrà per il prodotto da esporre qualora si pensi a Inout come scenografia.
Cristian Visentin
Marco Oltrona Visconti
Marco Oltrona Visconti
Giornalista Professionista
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